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Flesha – Me, Myself and I (Recensione)

Dopo due anni di silenzio discografico, passati sui palchi di tutta Italia, nelle date organizzate da solo e con la sua crew, la Pdr click, Flesha ritorna con un disco ufficiale: Me, Myself and I.
Il titolo del lavoro anticipa quello che si ascolterà in seguito, una vera e propria presa di coscienza dei propri mezzi. Flesha si vuole prendere ciò che gli spetta e vuole una rivalutazione di Verona, città a volte troppo trascurata dalla scena.
“Verona city schiaccia miti ad ogni jam”, questo quello che il rapper vuole far capire, e ci prova con un disco dove dà un esempio delle sue numerose skills.

Poco da ridire, il disco si presenta tecnico e ben studiato. Il livello del rappato è altissimo nei pezzi più crudi ed hardcore, e la tecnica non viene tralasciata neanche nelle tracce introspettive del lavoro. Difficile criticare Flesha per i suoi flow, sempre eterogenei e piacevoli all’ascolto, ed impossibile criticarlo per la scorrevolezza del disco. Tredici tracce, più due remix, che molto facilmente faranno muovere a tempo la testa di qualsiasi amante del rap.

La divisione tra pezzi introspettivi e puramente hardcore è netta. C’è da dire che nei secondi, Flesha, sembra trovarsi molto più a suo agio. Infatti, nonostante riesca a rendere molto piacevoli i primi, il disco sembra un po’privo di contenuti. Questo è probabilmente l’unico lato negativo di questo lavoro, che, però, non risulta pesante neanche dopo svariati ascolti.

I featuring sono composti da gente molto giovane, come Oldman ed il cantante Roberto Chiodi, affiancata a gente con più esperienza. Infatti, oltre a loro due, nel disco sono presenti Coliche, tutta la Pdr click, e Zampa.

La parte strumentale del lavoro risulta quasi perfetta. Flesha, che spazia da una sonorità ad un’altra rendendo il disco molto vario, si affida per metà ai propri mezzi, producendosi buona parte dell’album da solo, e per metà a beatmaker di grande talento, come Makoslesh, Dj Steve, Di Em, Memobeats, Apoc, Pax e Dave the Mojomatic. Quest’ultimo regala a “Me, Myself and I” un qualcosa in più, con il beat di “Panico”: Produzione molleggiata e molto piacevole, dove il rapper Veronese crea un inferno, con rime e punchline sempre ben scritte.

Per concludere, Flesha quest’anno ci regala un lavoro discreto, che consiglio vivamente a chiunque cerchi un ascolto leggero ma competitivo con il resto della scena.

Tracklist:
1. Rebibbia (prod. Flesha)
2. Buona la prima (prod. Flesha)
3. Slow down (prod. Flesha)
4. Eliot ness feat. Coliche (prod. Mekoslesh aka Sleshbeatz)
5. Marcia con me (prod. Flesha)
6. Panico (prod. Dave the Mojomatic)
7. Rodeo feat. Pdr click (prod. Flesha)
8. Tutto ok (prod. Flesha)
9. Everybody sing that shit feat. Oldman (prod. Flesha)
10. Noi feat. Roberto chiodi (prod. Flesha)
11. The realest (prod. & scratch DJ Steve)
12. Maledetta ispirazione (prod. Di Em)
13. Quando un fratello se ne va feat. Zampa (prod. Memobeats)
Bonus tracks:
14. Panico (Apoc Beats Remix)
15. Slow down (Pax Remix)

Voto: 7/10

Davide Frascogna



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