1) Thief benvenuto su Hiphopmn. Innanzi tutto presentati: di dove sei, da quanto tempo ti dedichi al rap, perché hai iniziato e come mai hai scelto come nome proprio Mr. Thief.
Ciao Hiphopmn, il mio nome è Mr.Thief e sono di Malnate, un piccolo comune a pochi passi da Varese. Sono un classe ’95 e mi dedico al rapping dai tempi delle scuole medie dove iniziai a scrivere i miei primi versi durante le ore di lezione. Inizialmente, suonavo la batteria, ma la scrittura è sempre stata la mia attitudine. Fu così che, sorretto ed influenzato dai primi ascolti, iniziai a comporre rime, spinto dalla priorità di esprimere me stesso. Pensavo di avere qualcosa da comunicare e volevo dimostarlo, in primis a me stesso, e poi a tutti gli altri. In provincia, è difficile trovare quel qualcosa in cui rispecchiarsi, per me è stato il Rap e successivamente, maturando meglio la cosa, tutta la Cultura Hip Hop.
La scelta del mio nome non ha avuto particolari motivazioni, mi piaceva il suono della parola “thief”(ladro) e iniziai a inserirla nelle liriche “italianizzandole” la pronuncia (“tif”).
2) Qual è stato il primo album che hai ascoltato? Ascolti più rap americano o italiano? Quali artisti ti hanno maggiormente influenzato da quando hai iniziato a rappare? Credi che queste influenze siano riconoscibili nei tuoi pezzi?
Parto dal presupposto, che a me piace l’insieme di questa Cultura e quindi cerco di ascoltare musica in maniera globale, nel possibile naturalmente.
Un po’ come tutti, iniziai ad ascoltare la roba più vicina a me. Il primo rapper italiano che entrò nelle mie cuffiette fu Mondo Marcio. Esprimeva il malessere di un giovane in conflitto con il sistema ed io, in qualche modo, mi ci rispecchiavo. E poi quel suono, quel flow mi davano energia. Era il 2006 credo. Uscì “Solo un uomo” e ricordo che me lo feci masterizzare e lo consumai. Marcio fu il mio primo esempio e ancora oggi penso di dovergli qualcosa, ma ho sempre cercato di trovare uno stile mio, quindi non so se queste influenze emergano dai miei primi lavori.
Non mi piacciono molto i paragoni. Adesso mi capita di ascoltare più hip hop americano, spazio dalla golden age alla roba un po’ più fresca, tipo Badass e Nehru che ultimamente , quasi miei coetanei, spaccano tutto in Usa. Tuttavia, sono i grandi classici ad influenzarmi più di tutto.
Potrei citarne tanti, ma Guru, Rakim, Nas, Krs-One, Keith Murray e Q-Tip sono tra i miei preferiti.
Cerco di ascoltare tantissima roba e andare sempre più indietro. E sopratutto, cerco di ascoltare anche tutti i generi primari che mixati hanno partorito l’Hip Hop. Scavo nelle cose vecchie soul e funky per la maggiore, come Otis Redding, Isaac Hayes, James Brown, Funkadelic ecc.. Sono i nostri pionieri.
Ascolto anche i cantautori italiani da Modugno a Battisti e molti altri. Senza dimenticarmi delle mie radici lucane, mi capita di ascoltare anche canzoni folcloristiche.
Credo sia importante anche valorizzare quella che, in modo molto ignorante, viene definita “musica leggera italiana” in fondo quella è la nostra identità, il nostro soul. Ho iniziato ad ascoltare musica spulciando tra i dischi che avevo in casa da bambino in fondo!
3) Nonostante tu sia giovane hai idee precise sulla cultura hip hop. Passi più tempo a scrivere e realizzare i tuoi progetti o a studiare chi c’era prima di te?
La ricerca è fondamentale e la conoscenza, secondo i pionieri di questa Cultura, sta alla base di tutto.
Col tempo, ho capito quanto fosse importante andare indietro a riprendermi dischi e documenti sulla cultura HH. Mi rifaccio sempre a Krs-One che dice: “Hip Hop è quello che sei , non quello che fai”.
Se hai un’anima hip hop, avvertirai il bisogno di tornare alle radici per scoprire ed incanare la vera identità di questa cultura. E questo non ha una durata, siamo Hip Hop tutti i giorni, tutti i minuti e tutti i secondi.
4) Come vedi la situazione attuale della scena italiana? Pensi che un giorno si potrà paragonare a quella francese o addirittura americana?
Il rap italiano è sempre stato considerato l’ombra di quello americano, ma non è vero. In Italia, è esistito un rap con una propria identità ed un proprio stile, a partire dal rap di protesta delle Posse. Poi è chiaro, questa Cultura ha origine nel Bronx (1973) di NYC ed è normale guardare all’America come un punto di riferimento.
Tuttavia, siamo più vicini ai francesi con i quali ci assomigliamo di più. Semplicemente, perché viviamo entrambi in una realtà europea e abbiamo problematiche simili. L’Hip Hop è però Universale e, in quanto tale, deve mantenersi world wide, rappresentando la storia dei vinti.
5) Il 13/07/14 è uscito il tuo street album “Elementi”. D’impatto, ha lasciato di stucco molte persone che non ti conoscevano ancora. Immaginiamo tu sia soddisfatto del risultato ma, come sta andando? Hai mai pensato di fare le copie fisiche? (ricordiamo per chi volesse che “Elementi” è in free download su Varese Giants)
Sì, “Elementi” è fuori e sta riscuotendo un feed back positivo, sopratutto quando lo porto dal vivo alle jam. Sono super soddisfatto perché penso di aver espresso tutto quello che avevo da comunicare. La mia volontà era quella di dare un sano contributo e di influenzare positivamente ascoltatori e addetti. Le fisiche purtroppo non sono disponibili, ma magari in futuro… chissà..
6) Tempo fa hai scritto su Facebook che volevi realizzare il videoclip di una traccia di “Elementi”. Dunque è uscito! Parlacene!
Mi tenete d’occhio ahah! Il 30 Gennaio 2015 è uscito il video ufficiale di “Back To The Nature” a cura di Giorgio De Marco che ha fatto un lavoro fantastico, senza nessun ritorno economico e mettendoci passione e creatività.
Il video è in esclusiva su www.varesegiants.it e chiaramente sul web e sui vari social. Ringrazio quindi queste persone per il supporto.
7) L’anno scorso, invece, è uscito il mixtape “Like a Bullet”. E’ stato questo il tuo primo progetto? O prima avevi già scritto qualcosa senza però farlo uscire?
Per l’esatezza, “Like A Bullet Mixtape” è stato il secondo lavoro ufficiale. Il precedente si chiamava “Sono Il Mio Gesto Ep” che credo possiate ancora trovare in rete. Vi svelo che ci fu, ancora prima, un altro esperimento prima di questi due; si intitolava “Senza Lodi”, ma è rimasto in un vecchio hard disk . Non lo pubblicai perché lo ritenevo tecnicamente insufficiente ed ancora troppo immaturo. Anche se però ne vado fiero.
8) Tra l’altro per essere un emergente i tuoi lavori vantano delle belle collaborazioni: in “Like a Bullet” troviamo una traccia prodotta da Michel (Metrostars) e in “Elementi” ci sono DJ Palla e Mocce. Come sono nate queste collabo?
A Michel proposi la cosa via mail, lui mi passò molto gentilmente un paio di strumentali ed io ci reccai dei provini. Ascoltandoli gli piacquero e così mi concesse la collaborazione.
In quanto a Mocce, una persona squisita e sempre disponibile nei miei confronti. Ha accompagnato il mio percorso fin dagli inizi all’interno del suo studio (Late Night Studio) che , per me come per molti altri mc’s/dj’s/beatmakers di Varese, diventò una seconda casa, come dice il grande Spanish.
Ora che si trasferirà a New York sentiremo la sua mancanza. Colgo l’occasione per augurare a Mocce buon viaggio e ringraziarlo anche pubblicamente per tutto il tempo e la professionalità che mi ha messo a disposizione. “Elementi” è interamente mixato e registrato da Mocce al Late Night Studio.
Dj Palla aka P-Kut invece è secondo me uno dei tuntablist emergenti più forti del Ticino sicuramente e direi anche in Italia. Fa cose pazzesche e insieme al suo collettivo (Big Bang Family) organizzano e partecipano a tanti eventi. Si sbattono molto. Un saluto mega props per loro.
Il Ticino spacca raga! Un onore avere Dj Palla nel mio disco con cui siamo spesso in contatto.
9) Mentre tuoi progetti futuri? E’ da poco uscito un inedito con Diggy Duein dal titolo “Mondo Freddo”, ne seguiranno altri? Con lui avevi già collaborato 3 anni fa in “Spitz and Skills”. Potrebbe uscire in futuro un progetto che vi veda come protagonisti?
Duein è stato uno dei primi a darmi credito e a credere in me.”Mondo Freddo” è stata la conferma che tra noi c’è feeling e quindi potrebbero esserci altre collaborazioni, ma un passo alla volta. Mentre per i progetti futuri ho tante idee e si prospettano nuove cose interessanti. L’imperativo è sempre quello di stupire di crescere e imparare sempre più tenendomi ancorato sempre alla identità di questa Cultura.
10) Prossimi live/eventi/jam ecc ai quali sarai presente?
Ho suonato il 20 Dicembre scorso a El Barrio di Torino, nei live di apertura allo show di Kiave ed è stata una bella esperienza. Torino città storica, un onore.
Anche a Varese non mancherà occasione e presto quindi ci saranno nuove situazioni, nuove jam sicuramente.
11) Saluta Hiphopmn e i tuoi fans. Alla prossima e grazie di averci dedicato del tempo.
Un saluto a tutti i lettori di Hiphopmn e grazie per avermi concesso questo spazio, è stato un piacere.
Scaricate “Elementi” e supportate i progetti e le jam dei vostri artisti locali. Questo è Mr.Thief, sempre in prima linea e a disposizione.
Ciao a tutti, alla prossima.
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