1) Do il benvenuto a nome dello staff ai Quality Bastard su Hiphopmn! La prima domanda è la solita, come vi siete avvicinati al mondo dell’Hip Hop? Qual è stata la scintilla che ha fatto esplodere in voi questa passione?
R: avevo 13 anni (1993) quando giocavamo dietro una scuola a basket, un mio amico aveva dei parenti in Germania che quell’anno vennero in Puglia a far vacanza. I suoi cugini tedeschi arrivarono ai campetti con un mega blaster con a pompa musica rap, allora erano in fissa per i lords of the underground “Here Come the Lords”. Giocare quella settimana a basket con quell’atmosfera mi ha gasato tantissimo, tanto che sono diventato cmq un super fan dei Lords.
K: Sicuramente la voglia di esprimersi e comunicare, quando ero ragazzino era il periodo delle posse negli ultimi centri sociali o feste di rifondazione, delle Jam con quattro gatti, delle dancehall reggae con i dj che suonavano i 45 giri, dove comunicare un messaggio serio era importante, ed era impossibile salire su un palco e sparare cazzate, quindi sono cresciuto ascoltando e vedendo live dove lo show era improntato sul messaggio, sul parlare dei problemi seri di quel momento storico ecc
2) Avete entrambi iniziato negli anni 90, come vi siete conosciuti? E come avete deciso di formare il duo Quality Bastard?
K: Abbiamo la stessa età, all’incirca gli stessi amici, siamo nati nello stesso posto ed insieme a pochi altri eravamo gli unici ragazzi nel nostro paese verso il 94/95 che vestivano ed ascoltavano Rap e Reggae, mentre quasi tutti i nostri amici erano metallari, punk, rock discotecari ecc, uno aveva il microfono, un altro il mixer, uno i piatti, un altro i dischi… era inevitabile unirsi e fare qualcosa.
3) Durante la vostra carriera avete collaborato con svariati MC della scena Pugliese e non, come Pooglia Tribe e gli Stieber Twins (addirittura Tedeschi), con chi di loro ripetereste l’esperienza? E invece con quale artista invece vorreste collaborare anche non per forza nell’ambito del Rap?
R: Sicuramente ripeterei l’esperienza con i tedeschi Stieber Twinz, adoro Martin,il produttore, davvero un tipo che con le macchine ci sa fare!
Invece in ambito non rap non mi dispiacerebbe fare qualcosa con Simona Molinari una delle voci jazz più interessanti in Italia, anche se fa anche musica leggera… per campare ovviamente.
K: Sinceramente sono sempre in attivo con mixtape e street album che metto spesso in freedownload, dove ho collaborato con quasi tutti i fratelli del posto e non, quindi al momento sono un po’ saturo di idee ed ho poco su cui esprimermi, al momento mi sto concentrando nel far uscire buona musica con Rhino e mi sto dedicando molto a produzioni e dj set Funk con Tecà e L’Egitt ( Pooglia Tribe )
4) Parliamo del vostro ultimo lavoro “Suono Sporco” uscito sotto BM records, quali sono le vostre impressioni sul disco? Vi sentite pienamente soddisfatti?
R: Tantissimo! Era dal 2006 con Condizione Estrema,che non usciva del mio rap. Ho fatto un po’ di featuring ma niente di più. Ho avuto problemi personali che non mi hanno consentito di essere più costante, per fortuna ora che tutto è risolto e sono pronto a far uscire un bel po’ di roba.
K: Io sono soddisfatto in particolar modo di essere riusciti a farlo! visto che erano tipo 12/13 anni che non riuscivamo ad organizzarci ! poi appena ci siamo messi a lavorare sul primo brano “Manca L’aria” abbiamo capito che dovevamo fare urgentemente qualcosa prima che passassero altri 12 anni…infatti dopo una quindicina di giorni abbiamo chiuso lo street album, senza fissarci su strane paranoie perfezioniste e stronzate varie… lo volevamo fare grezzo e brutale come una volta, con un solo feat. di Tecà (perchè è un Fratello più grande che mi ha insegnato tanto) e con molti Dj’s.
5) Come detto prima, voi girate sulla scena già da parecchio, cosa ne pensate dell’Hip Hop made in Italy odierno? In Italia si riuscirà mai ad arrivare ai livelli americani?
R: No, proprio ai livelli americani è impossibile! Neanche i francesi, tedeschi o spagnoli ci sono riusciti (a parte qualche eccezione). Il Rap ci sarà sempre in Italia e personaggi di successo ne sforneranno di hit (per loro) ma solo in ambito nazionale. Comunque se vai in america o senza spostarci tanto in qualche altra nazione europea e chiedi di qualche gruppo italiano rap non ne conoscono nessuno.
Riguardo all’Hip Hop made in Italy moderno non mi piace tutto, bisogno ovviamente saper scegliere.
K: L’ hip hop made in Italy c’è e ci sarà sempre! basta andarselo a cercare, e di robe buone se ne possono trovare a bizzeffe! Per fortuna abbiamo avuto ottimi maestri che hanno seminato bene.
Per quanto riguarda il Mainstream… è frutto di ciò che ci circonda, ed è lo specchio di questo momento storico, non lo condivido, ma non lo condanno, è sempre stato così dagli anni 50 ad oggi.
Per quanto riguarda i livelli americani, l’Italia se li può sognare, dato che parliamo una lingua un dialetto ed uno slang che capiamo solo noi.
In America vanno di moda gruppi italiani come “il Volo”, che fanno le solite canzoni che faceva Claudio Villa sessanta anni fa.
Sono stato spesso a New York, e quando nei negozi di dischi o ai Dj hip hop chiedevo se conoscevano qualcosa del rap italiano, tutti mi davano una sola risposta: Italy? Maurizio The Next One !
6) Collegandosi alla domanda di prima, considerando la vostra esperienza cosa consigliereste ad un giovane MC che sta iniziando ora il suo percorso?
R: Di non soffermarsi a quello che gli propone la radio o la tv. Di iniziare dai gruppi fondatori fino ad arrivare ai gruppi moderni. Bisogna studiare, conoscere, approfondire se vuoi stare dentro sta cultura!
K: Di divertirsi facendo il rap, non vederlo come un punto di arrivo, ma come il punto di partenza.
7) Qual è stata la Jam, o comunque il live più significativo per voi?
R: Bè l’esperienza live più figa che abbia mai fatto è stata alla Splash Festival in Germania quando sono salito sul palco davanti a 15.000 persone con le telecamere di Mtv e Viva esibendomi durante il live di Curse, un’artista molto famoso in Germania.
K: Ogni live, ogni jam è stata significativa, sia quelle in cui ho suonato, sia quelle in cui ero tra il pubblico.
8) L’intervista è finita, vi ringraziamo per la disponibilità, fate un saluto a noi ed ai nostri lettori!
R: BIG UP …ci sentiamo in giro!
K: Stay Funk! STay Freshhhhhh !
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