Hiphopmn

Think’d – Intervista

1) Ciao Think’d partiamo subito con una presentazione, spiegaci un pò chi sei, da dove provieni e cosa fai.

Ciao gente, sono quello col nome uguale alla seconda parola della prima domanda, anche se quasi nessuno mi chiama così, sbagliano tutti pronuncia. Sono un povero soggetto immondo gran testa di cazzo con accozzaglie di idee che cerco di mettere in musica perché nella vita sociale risulta complicato, per problemi di adattamento con le persone. Provengo dal mio mondo, e mamma m’ha detto che non ne posso parlare, mi spiace.

2)Il tuo non è hip hop genuino al 100% ma riesci a mischiare tanti generi musicali abbastanza differenti fra loro tenendo sempre in primo piano la parte rappata, come mai hai fatto questa scelta artistica?

Innanzi tutto, fa piacere te ne sia accorto, la superficialità non colpisce tutti a quanto pare. Scelta artistica dici: non è una scelta, è il mio intendere la musica tutta, punto. Inoltre, non sono un artista, Nannina è un artista, oppure Agostino della Madonna dei Martiri.. Peroni e panino dritti dal e al cuore. Ora che ricordo, artista lo sono stato per qualche momento quando ho inventato la tonnella assieme all’amico D’Agostì, tonno e nutella in un momento di fame intensa è arte pura.

3)Da un pò di tempo porti avanti una battaglia contro alcune scelte discutibili della pubblica amministrazione della tua città (Molfetta), cercando inoltre di sensibilizzare la popolazione. A che punto sei riuscito ad arrivare? Cosa c’è che non va nella tua città e cosa credi che serva per risollevare le sorti delle varie città della zona che hanno quasi sempre gli stessi problemi a livello politico e sociale?

I tre pezzi che ho regalato a Molfetta son stati scritti da lei stessa in realtà. O meglio, son stati scritti da chi a Molfetta “vede in ciò in cui crede un motivo per continuare a resistere”; ognuno mi ha mandato una parola via mail, skype, badoo, yahoo, youtube, bluetooth (boom) e io ho giocato alle Lego e ho messo su il palazzo delle verità, che i giornali in primis nel migliore dei casi snobbano, nel peggiore abbattono. C’è troppo che non va nella mia città, come in quelle limitrofe, come in tutta Italia, e come in tutto l’universo; ma io parto dal basso, dalla città in cui son cresciuto, per poi magari un giorno andare sotto il Parlamento a bestemmiare, per poi magari fare un wild style sempre con l’amico D’Agostì sotto il portico del Parlamento Europeo a Bruxelles, per poi ancora un giorno lontano essere partecipe dell’unione di tanti popoli per mandare a puttane tutta la gente al potere, perché il vero potere è della gente. Le Pussy Riot ci fanno un baffo.

4)Restiamo in tema locale, quanto è sviluppato l’hip hop barese e quanto può dare alla scena nazionale? Ci sono artisti che secondo te meriterebbero di più?

Conosco di nome tantissimi dj, writer, breaker ed mc della zona barese. Un po’ meno di persona, sempre per i problemi della prima risposta. Che palle di domanda oh, proprio a me la devi fare? Come in tutta Italia, ci sarà sempre qualcuno che merita di più e non emerge, perché non ha amici lì e là, perché non ha i mezzi, eccetera eccetera e non mi va di fare nomi perché nessuno ragiona più in maniera oggettiva: io spingo il mio amico anche se fa schifo al cazzo, quando invece dovresti dire al tuo amico che fa schifo al cazzo e basta, proprio perché sei suo amico. Ma la vera amicizia è rara. E poi, odio la parola ‘scena’, sembra un film cazzo. Cioè per la maggior parte dei rappusi in effetti lo è, però qualcuno che dice davvero ciò che vive fortunatamente c’è ancora, quindi chiamiamolo ‘movimento’ per esempio, lo preferirei.

5)L’hip hop a livello nazionale è stato ormai sdoganato. Come vedi la scena attuale? Ci sono artisti in essa che apprezzi e che vorresti un giorno al tuo fianco per un feat o una produzione?

Ancora co sta scena. Però in effetti allargando la scala alla nazione, la scena diventa na collezione di trilogie, non un film. Se t’ho risposto parzialmente prima sul movimento barese, conseguentemente a livello nazionale la percentuale s’abbassa, quindi la risposta è: .
Apprezzo tantissimi artisti. Però al mio fianco, almeno nei miei lavori, non vorrò praticamente nessuno perché sono un odioso egoista autocelebrativo, faccio i live da solo a casa davanti allo specchio di notte con gli occhiali da sole e il New Era, narcisismo alle stelle insomma, e ripeto continuamente il mio nome all’inizio e alla fine dei pezzi, ricordando sempre in che anno siamo, nel caso qualcuno abbia dimenticato di cambiare il calendario del benzinaio sopra il frigo.

6)Come vedi tutti questi nuovi emergenti? Pensi che sia un bene o un male che così tanta gente si approcci all’hip hop senza un minimo di cultura a riguardo? Cosa ne pensi di quelle poche pagine come la nostra che cercano di dare spazio ai (pochi) ragazzi di provincia veramente validi? C’è un futuro per l’hip hop o siamo destinati a vedere tanti pupazzetti in tv e basta?

Uo uo calma. Quattro domande in una, mi metti seriamente a disagio. Non me le aveva mai fatte nessuno quattro domande in una botta sola. Cominciamo: 1-sono astigmatico e parzialmente miope. 2-sinceramente penso molto più seriamente a chi all’hip hop non si è approcciato proprio da ieri e nonostante tutto se gli parli di fraseggi, throw-up, toprock e cannibal ox ti prendono per un immigrato tanto non ti comprendano. E faccio io una domanda a te che stai leggendo: perché non vedo dj a una murata, o un mc a una battle di break, o un writer a una competition di scratch, o un breaker a un live hip hop? 3-continuate e non buttate tutto a mare tra qualche mese, se no vi vengo a trovare sotto casa con quelli di Casa Pound. 4-il futuro non esiste.

7)Concludiamo parlando dei tuoi progetti futuri: sei uscito con un disco ufficiale Antistandard e un Ep chiamato appunto Disagio Ep. Ora sei già al lavoro per un nuovo disco? Puoi anticiparci qualcosa?

A fine settembre esce un EP in coppia con Stace One, una brutta persona con cui scrivo cazzate dal 2001, e quindi tutti sti anni mi ha minacciato obbligandomi a fare delle tracce con lui e alla fine mi son dovuto arrendere, mi ha puntato un Liquidator alla testa e non ho potuto fare altrimenti. L’anonimo duo si chiama Fuori Alibi Quantitativo, trovate sia il promo sul tubo che la pagina faccialibro a cui dovete aggiungervi altrimenti non diventeremo mai famosi come voi, concedetevi almeno la concorrenza no? Per il resto, ho in ballo un dubplate per gli amici SmallAxe South, un brano inedito inserito in un mixtape che racchiuderà tanti tanti dialetti da tutta Italia, più altri due inediti in uscita, di cui uno sotto, tanto per farmi odiare ben bene da quelli che non lo fanno ancora o da coloro che provano tanta sana indifferenza, e mi raccomando a mettere ‘non mi piace’ eh, è fondamentale, mi allieterete giornate intere. In più ho altri progetti paralleli (quattro!) di cui non parlo, sia perché sempre la mamma me lo ha detto prima che uscissi di casa, sia per il mio amico pessimismo ottimista. Voi cominciate col comprare a 5 euro sto EP del cazzo, che abbiamo buttato nel cesso mezzo stipendio da na parte e mangiato pasta al sugo per una settimana dall’altra, quindi comprate un sacrificio in forma solida. Al posto del bollino SIAE ci sarà una goccia di sudore, nostra reliquia in regalo per voi. Poi se siete proprio caritatevoli e solidali, a 12 euro vi pigliate sia l’EP che gli altri miei due lavori, e nel pacco vi metto pure il catalogo Ikea. Fine pubblicità.

8) Un saluto!!

Grazie del dialogo, per me è sempre un esperienza nuova riuscire a parlare con qualcuno, però la prossima volta intervistate qualcun altro di serio. Statevi bene, pace e amore sempre. Cià.

Contatti artista:
– Pagina facebook: http://www.facebook.com/pages/Thinkd/165243900188172
– Pagina facebook 2: https://www.facebook.com/FuoriAlibiQuantitativo?ref=ts




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