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“Hai visto mai” Frah Quintale? | Intervista

“Hai visto mai” Frah Quintale? | Intervista

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Diamo il benvenuto a Frah Quintale! Ultimamente si è sentito molto parlare di te, anche grazie a dei singoli molto forti che hanno raggiunto bei traguardi sui vari social e siti di streaming, primo tra tutti Spotify. Sei dunque ufficialmente pronto per questo nuovo capitolo con “Regardez Moi”?

Ciao a tutti, assolutamente sì, ho lavorato per circa due anni con Undamento prima di questo disco; abbiamo fatto uscire un ep (2004), pubblicato diversi video e suonato qua e là per l’Italia. Non vedevamo l’ora che arrivasse il 24 Novembre per dare vita a questo nuovo capitolo ed ora siamo tutti belli carichi!

Il disco si presenta come un progetto molto personale, con vari episodi di vita quotidiana, dal comprare le sigarette a scegliere cosa mangiare. Questa maniera di trasmettere all’ascoltatore in forma molto colloquiale trovi che riesca a creare una sorta di “collegamento” tra chi scrive e chi fruisce del prodotto finale?

Quando scrivo, cerco di raccontare quello che mi succede in una chiave di lettura personale ma che allo stesso tempo abbia dei punti in comune con chi mi ascolta, c’è sicuramente un collegamento e un avvicinamento quando un sentimento è condiviso, mi piace quando qualcuno sente un pezzo e mi dice: “Mi è capitata esattamente la stessa cosa!”.

Sappiamo che ti sei spostato ultimamente a Milano per seguire meglio i tuoi progetti artistici. È dunque vero che ormai è proprio il capoluogo lombardo la meta a cui ambire per riuscire a dare quella spinta in più ai propri obiettivi? Cosa hai trovato di più rispetto alla tua Brescia?

In realtà avevo già vissuto qui nel 2014 poi ho avuto un paio di anni in cui venivo quando potevo ma diciamo che i veri risultati ho iniziato a vederli quando mi sono trasferito definitivamente. La sede di Undamento si trova a Milano e con i miei collaboratori ho un bel legame di amicizia, non so quanto conti il discorso geografico ma dopo un paio di anni a Brescia avevo voglia di cambiare aria, diciamo che ho preso la palla al balzo.

Qualche anno fa il vostro progetto come Fratelli Quintale ha avuto un discreto successo, arrivando anche a finire in rotazione su MTV e altri canali radiofonici. Quali differenze hai trovato dal lavorare in “coppia” come facevi con prima, ad adesso che tutte le canzoni sono state scritte interamente da te?

La scrittura si è fatta più personale rispetto a prima (con il progetto FQ dovevo mettere tutto quello che volevo dire in una strofa sola o in un ritornello e avevo fisicamente meno spazio) adesso posso diluire i concetti nell’arco di tre minuti e forse la vera differenza a livello tecnico è quella, mentre l’approccio non è cambiato più di tanto.

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Al giorno d’oggi il successo che un disco può avere all’uscita lo si può intuire dall’hype che l’artista è riuscito a crearci intorno nei mesi precedenti. Sicuramente un elemento chiave di tutto questo sono i featuring che si possono trovare all’interno del progetto, che spesso vanno a dare “validità” e “concretezza” già solo dalla presenza di questo o quell’ospite. Tu hai scelto di presentarti con un disco senza alcun featuring, scelta azzardata o sinonimo di voler imporsi a modo proprio?

La scelta di non includere featuring è dettata più dal fatto che avevo dei pezzi che mi suonavano già bene così com’erano senza bisogno di aggiungere altro. L’unica eccezione è stata fatta con “Avanti / Indietro”, dove Ceri ha scritto questo ritornello un po’ robotico e girava bene su quella produzione quindi abbiamo deciso che sarebbe stato l’unico vero feat.

Collegandoci alla domanda di prima, in questi mesi hai creato una specie di percorso in preparazione a “Regardez Moi”, fatto di alcuni singoli molto forti e di una playlist di Spotify chiamata “Lungolinea”, dove alterni brani con dei piccoli skit di vita quotidiana. Questo ti è servito da termometro per capire che riscontro potesse avere la tua musica di fronte al pubblico?

Mi è servito più che altro per dare vita a quei brani che solitamente vengono scartati o dimenticati e per svelare un po’ di retroscena sul lavoro in studio e su quello che ci succede fuori, abbiamo deciso che sarebbe stato un buon modo per accompagnare l’ascoltatore all’uscita del vero e proprio disco e mi sembra che la gente abbia apprezzato.

Ci sono già in previsione un bel numero di date per il tour di presentazione dell’album. Cosa dovremo aspettarci? Chi troveremo sul palco insieme a te?

Sul palco saremo io, Ceri, una tastiera enorme, un drumpad, dei controller, un Macbook Pro, un autotune, due microfoni e un kazoo. Detto così è soltanto una lista di oggetti ma vi assicuro che il live è un gran bel live.

Il tuo background è hip hop, però sappiamo che hai avuto diverse influenze musicali nel corso della tua vita. Dovessi citare uno o più artisti che, pur essendo magari diversi tra loro, hanno dato “una scossa” al tuo modo di vedere e fare musica, chi diresti?

Ti direi Bob Marley, Madlib e i Gangstarr.

Simone Giorgis

Ringraziamo Frah Quintale per la disponibilità, seguite Frah sulla sua pagina Facebook e andate a trovarlo alle date del tour che trovate qui sotto!

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