Hiphopmn

Pula+ – Intervista

1) Ciao Pula! Raccontaci un po’ come ti sei appassionato all’hip hop e come hai iniziato a rappare, fino ad arrivare ai giorni nostri dove collabori con tanti nomi rinomati della scena (Fabri Fibra per dirne uno):

Come molti, il rap è una forma di comunicazione di una potenza impressionante. Avevo voglia di comunicare e ce l’ho tuttora.
Ho iniziato però con il writing, dai muri sono passato ai fogli e ora…al computer.
Ero spinto da una passione forte, da un sogno, cosa che purtroppo vedo di meno nei quindicenni di oggi!

2) Molti ti paragonavano a Fabri Fibra per il tuo stile pungente e un po’ sarcastico per certi versi simile al suo. Ti rispecchi in questo paragone? Qual è la tua opinione al riguardo?

Certo che mi rispecchio, nonostante ciò credo che tra il mio rap e quello di Fabri ci siano sempre state delle differenze.
Lui per me è stato un esempio e una fonte di ispirazione forte.
Questo è visto come un tabù solo nel rap, negli altri generi invece gli artisti ne vanno fieri. I Muse hanno sempre ammesso di trovare ispirazione dai Radiohead, come i Justice con i Daft Punk…ad esempio.
Il rap di Fabri (e di pochi altri) parlava anche a nome mio, che all’epoca non ero ancora capace di esprimermi nella musica.
Con il tempo ho trovato un modo tutto mio, che è uscito naturalmente. Come il sudore…per me la musica è come il sudore.

3) Da certi tuoi pezzi e post sui social network si intuisce che hai altre passioni musicali al di fuori del rap. Che altri generi ascolti? Chi sono i tuoi artisti preferiti in generale? Hai mai pensato di collaborare con qualcuno di questi?

Sì ci ho pensato e in futuro si vedrà qualcosa…
Io sono un amante della musica, poi ho sempre odiato gli stereotipi, sono onnivoro.
Mi piace la musica prima del rap, come mi piacciono le donne prima delle donne bionde o delle donne more.
Ultimamente sono in fissa con lo stoner. Quel genere ha un mondo stupendo, dai suoni, ma non solo…anche gli ambienti…mi piace tantissimo.

4) Nel tuo pezzo “Più Blu” citi la famosissima “Cose Preziose” di Kaos One. Quanto è importante per te questo pezzo? Che cosa rappresenta per te?

È importantissimo. È una storia personale che ho vissuto davvero con una persona e nel frattempo ho colto l’occasione per guardare anche dentro me stesso.
Ho citato Kaos nel più totale rispetto e anche con tanta ingenuità e altrettanto “timore”. Chiederglielo non è stata una scena semplice da immaginarmi in testa.
Nonostante gli abbia chiesto il permesso per farlo e lui mi abbracciò, metà scena della “vecchia scuola” non perse tempo per darmi contro.
Una volta la cantai in un centro sociale stracolmo di gente, un paio di ragazzi salirono sul palco e mi strapparono il microfono. Non accettavano il fatto che io potessi cantare quelle parole di Kaos. Ci picchiammo sul palco davanti a tutta la gente. Se sapessero che io e Kaos ci siamo abbracciati per questa canzone, mi bacerebbero ancora il culo.
Colgo l’occasione per ringraziare ancora Kaos.

5) Agli inizi della tua carriera collaboravi con altri rapper torinesi formando il collettivo Da Giantz. Come mai è finita quest’esperienza ? E come mai hai aspettato tanti anni dopo per il tuo primo disco Mia Fobia?

Siamo sempre dei grandi amici, anzi, siamo sempre una famiglia. Come succede spesso, la vita di ognuno prende strade diverse, solo questo.
In realtà non ho aspettato troppi anni per il mio primo progetto solista. Passarono 3 anni dall’ultimo lavoro Da Giantz al mio primo album “Mia Fobia”.
In tre anni dovevo trovare il modo per sentirmi “artisticamente” solo, prima prendendomi male e poi trovandoci i lati positivi.

6) Qual è la tua opinione sulla scena hip hop italiana attuale, sia mainstream che underground? Ci sono vari artisti emergenti o meno che ritieni validi?

Non esiste più mainstream e underground. Sono concetti lontani.
Emergente è una parola che preferisco non usare, alla fine non sai mai da quanto si stiano facendo il culo… per cui meglio non rischiare.
Sono orgoglioso della scena torinese, che sta vedendo artisti in prima linea nella nuova scuola nazionale. Penso a Yota, Fred De Palma, Willie Peyote…

7) L’anno scorso è uscito il tuo secondo disco ufficiale solista “Di Niente e Di Nessuno”, uscito sotto etichetta Tutti Santi. Come sono stati i riscontri per questo disco? Sappiamo che stai lavorando al tuo prossimo disco “Rest In Pula”, puoi anticiparci qualcosa al riguardo? Ci puoi anticipare qualche possibile featuring? Uscirà sempre sotto Tutti Santi oppure pensi di cambiare etichetta?

Non posso anticipare nulla di nulla sul disco nuovo ancora…mi spiace! Altrimenti il mio manager mi apre in due come una mela. Posso però garantire che è una bomba, perché mi piace tantissimo, e se mi piace tantissimo è una bomba, perché l’ho fatto io. Capisci cosa intendo? Sono felicissimo, ecco, felice di aver fatto la cosa giusta.
È un lavoro molto diverso rispetto a “Di Niente E Di Nessuno”, quello era un album più timido per alcuni versi. Questo è un album di pancia, davvero poco calcolato.
Sinceramente mi aspettavo che Di Niente E Di Nessuno venisse capito di più, invece sembra stia iniziando a farsi capire solo ora.
Ma è logico. Quello è stato un album nato in casa mia, dove ho pensato tutto da solo, da cosa scrivere a come promuoverlo. Ed è difficile far arrivare al volo una cosa che nasce così tanto da te. È inevitabile affezionarsi prima alla mia persona e successivamente al disco.

8) Grazie mille per la disponibilità! Concludiamo l’intervista con un tuo saluto verso i fan!

Un abbraccio e grazie, senza di voi siamo sigarette senza accendino.

Contatti:
– Facebook: facebook.com/pulaofficial
– Twitter: twitter.com/pulaofficial
– Youtube: youtube.com/pulaofficial




Condividi con:

FacebookTwitterGoogleTumblrPinterest

Scrivi un Commento