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AreaViziata – Intervista

AreaViziata – Intervista

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1) Ciao a tutti, benvenuti su HipHopMN! Per iniziare: com’é nata l’etichetta/collettivo AreaViziata e perché proprio questo nome? Sono stati scelti di proposito membri che sapessero occuparsi di più cose (volendo potreste curare un progetto interamente senza aiuti esterni, dalla grafica ai beats e ai video)?

Tutto nasce da una stanza-studio in casa di Crono e dall’aria “viziata” che si respirava durante le registrazioni. Poi col tempo ci siamo allargati e la nuova formazione è nata dall’unione di due crew della nostra città che prima erano in rivalità tra loro. Le competenze extra-musicali si sono formate dopo perché in realtà ci siamo tutti conosciuti col rap o con i beat. Da sempre c’è stata l’intenzione di fare tutto da soli, ma col tempo ci siamo resi conto che per la produzione servivano nuove competenze e visioni e quindi ci siamo adattati di conseguenza.

2) Leggendo la vostra biografia la cosa che incuriosisce di più è “Nell’agosto 2015 sperimentano la creazione di beat live campionando il pubblico.”. Volete spiegarci meglio come andò e come nacque l’idea?

Sì, l’abbiamo fatto in occasione di El Nigno Summer Jam, un concerto in memoria del nostro amico scomparso El Nigno, a cui tra l’altro è dedicato anche l’album. Volevamo presentare qualcosa di esclusivo per la serata e insieme abbiamo avuto l’idea di creare un beat live campionando il pubblico e risuonando subito il beat dal vivo. Preparare questo tipo di performance non è stato facile, perché i suoni che provengono dal pubblico sono una variabile molto poco prevedibile; ci siamo allenati a fare il tutto più velocemente e senza interrompere il flusso musicale (suonando mentre campionavamo e così via). Diciamo che fino al momento del live non sapevamo cosa sarebbe successo, ma è andata bene e riproporremo sicuramente l’idea in futuro!

3) Torniamo al presente: siete fuori con “I migliori brani della nostra vita”, il nuovo album, che vede coinvolti Axy, Crono e Ju-On, ma anche Dest-Roy e Ner come featurings nella seconda traccia. Come vorreste che fosse accolto il disco al primo ascolto? Consigliate di sentirlo in una particolare situazione? Siete soddisfatti del risultato finale? Quanto tempo avete impiegato a terminarlo?

Abbiamo impostato la tracklist in modo da mettere subito in chiaro che si tratta di un disco rap, per immergere l’ascoltatore in un ambiente familiare. Consigliamo di ascoltarlo almeno la prima volta con attenzione, soprattutto le strofe che in questo album sono molto personali. Cerchiamo sempre di creare qualcosa che sia principalmente da ascolto ma anche divertente da ascoltare en passant, per questo motivo pensiamo che qualsiasi situazione di ascolto possa dare qualcosa.
L’album ha avuto un tempo di produzione molto lungo, soprattutto per il fatto che non sempre siamo tutti nella stessa città ma siamo soddisfatti del risultato musicale, adesso vorremmo espanderlo nei suoi aspetti extra-musicali.

4) Guardando la tracklist salta subito all’occhio la mancanza di featurings con rappers al di fuori del vostro collettivo: come mai questa scelta? In futuro vorreste collaborare con qualcuno in particolare (sia italiano che internazionale e di qualsiasi genere musicale)?

In realtà la motivazione è molto pratica: avendo scelto di fare un album in tre è molto difficile struttura i pezzi inserendo una quarta persona così abbiamo deciso di puntare più sulla collaborazione tra di noi e l’interplay che volevamo tra le tre diverse strofe obbligatorie che fanno parte di ogni pezzo. Ci piacerebbe tantissimo collaborare con qualcuno di esterno, ma magari vicino al nostro territorio, senza svelare troppo diciamo che ci stiamo lavorando!

5) Come avete scelto i beats da utilizzare? Si distaccano volutamente dalla moda del momento? Quale metodo preferite per produrre?

I beat sono stati la prima cosa che abbiamo fatto dell’album, ne abbiamo selezionati pochi tra tanti alla ricerca del mood giusto. Il nostro metodo di produzione si basa in buona parte sul sampling, ogni base parte sempre da un campione che ne crea l’impalcatura; la cosa interessante è che man mano che lavoriamo al beat questa impalcatura può essere anche tolta e quindi ogni beat inizia a sviluppare delle sonorità uniche tra tradizione e novità. In fase di produzione, pur usando il computer, preferiamo sempre usare le orecchie e l’istinto invece che guardare lo schermo o usare il computer, molti dei dettagli e del missaggio vengono aggiunti molto dopo (addirittura in fase di mastering in questo caso) nella produzione dell’album.

6) Chi e cosa ascoltate quando non ascoltate pezzi rap? Avete qualche album recente che vi ha colpito particolarmente e che ci volete consigliare?

Essendo in tre copriamo tra i genere più disparati, Crono ascolta esclusivamente musica classica oltre rap, dato che è diplomato in pianoforte e tutt’ora bazzica negli ambienti del conservatorio, ma ultimamente è stato molto colpito da un album di rap acappela intitolato Phatass, creato dal producer/mc Prince Harvey interamente con i computer all’interno di un Apple Store! Ju-On è anche appassionato di videogiochi e film e quindi anche quell’ambiente musicale lo influenza molto. Axy

7) Progetti futuri: state già lavorando a qualche nuovo progetto? Magari solista? Porterete in tour “I migliori brani della nostra vita”?

Si, praticamente ognuno di noi ha pronto un potenziale album solista, ma nell’immediato vorremo dare un seguito a I migliori brani della nostra vita, un piccolo progetto a breve scadenza. Abbiamo già presentato l’album in Sicilia durante i vari live dell’estate e puntiamo a spostarci per l’inverno.

8) L’intervista termina qui, grazie della disponibilità! Saluti & contatti.

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