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La Base – Intervista by HipHopMN

La Base

1) Benvenuti su HipHopmn ai La Base. Prima domanda di routine: chi sono i La Base e com’è iniziato questo vostro viaggio insieme?

Ci definiamo una band hip hop, con la passione per la musica suonata, il soul, il funk e il jazz. Siamo alquanto numerosi: due voci (il cantante Massimo e l’MC Kenzie), Francesco alla chitarra, Benjamin al piano, due bassisti (Guerino e Dario) che si alternano, due coriste (Tahnee ed Elisabetta) che ci accompagnano ai live quando è possibile. Il nostro viaggio è iniziato circa due anni fa, quando Francesco ha composto, arrangiato e registrato, con l’aiuto degli altri membri del gruppo, le strumentali. Dopo di che furono contattati Massimo e Kenzie, i quali si appassionarono subito al progetto e scrissero tutte le parti vocali e i testi. A maggio dello scorso anno è uscito il nostro primo singolo “Resti Qui” e da qualche giorno siamo fuori con l’intero EP accompagnato da un secondo singolo “Il Senso”.

2) Il vostro lavoro, “Il Senso”, mi ha davvero molto colpito, ora come ora, con la trap che sta spopolando ovunque, avete portato un sound molto chill, al tempo stesso sia classico che innovativo: come mai questa scelta musicale?

La nostra non è stata una scelta. Quella che proponiamo è semplicemente la musica che amiamo, ascoltiamo e suonavamo anche prima della nascita di questo progetto.
Sicuramente può risultare un sound “non convenzionale” per i canoni italiani, ma è un tipo di musica che esiste da decenni e si è consolidata un’intera scena in merito che va da The Roots, icone dell’hip hop strumentale sin dagli anni ’90, a Robert Glasper e Kendrick Lamar, protagonisti delle ultime edizioni dei Grammy, fino ad esempi internazionali come Akua Naru e Jazz Liberatorz.

3) Come definireste a livello musicale il vostro EP?

Preferiremmo che siano gli ascoltatori a dare un risposta: sta a loro dover definire cosa suscita l’ascolto della nostra musica, noi siamo troppo influenzati dalla lunga serie di fattori di chi vede il prodotto “dall’interno”. Dovendo comunque dare una risposta, potremmo riassumere con due semplici parole: hip hop e soul.

4) Avete intenzione di lavorare ad altri dischi sotto il nome La Base, magari c’è già qualcosa in cantiere?

Siamo partiti dal nulla e abbiamo dovuto lavorare sodo per riuscire a creare tutto ciò che ci circonda: una band stabile, un team di lavoro, una piccola fanbase…ora che siamo sui binari sicuramente non abbiamo intenzione di fermarci! Ancora non c’è niente di concreto, ma con la testa siamo già proiettati verso il disco successivo.

5) Invece, a livello di lavori solisti, ci dobbiamo aspettare qualcosa?

In La Base sono confluite le idee e le personalità dei tanti musicisti che hanno preso parte al progetto. Tutte queste personalità si riflettono nei loro lavori solisti e nei veri gruppi di cui fanno parte: Kenzie, per l’aspetto più strettamente hip hop, sta lavorando al progetto “StarTrick” con Johnny Roy e Don Plemo; Massimo sta ultimando, assieme a Francesco, il suo lavoro solista di soul tradizionale; Benjamin e Davide usciranno presto con un disco con il loro quartetto contemporary jazz “Dumbo Station”, oltre a suonare assieme con gli amici ThrowBack (neosoul) e Capital Stroke (funk); Davide collabora con Davide Shorty col quale ha registrato un disco bellissimo di imminente uscita; Benjamin suona con la band reggae Inna Cantina con i quali sta lavorando al prossimo disco…insomma: ci teniamo impegnati con tutto ciò che riguarda la black music!

6) Come ho detto prima, il vostro tipo di sound, si differenzia molto dal trend del momento e dalla solita “musica di plastica” definibile usa e getta, cosa ne pensate della musica in Italia ora come ora, e secondo voi cosa le servirebbe?

Forse le servirebbe semplicemente più anima e meno calcoli

7) L’intervista è conclusa, andate in pace, fate un saluto ai lettori di HipHopmn.

Grazie a tutti per il supporto! Se vi piace ciò che facciamo, seguiteci su: www.facebook.com/labase.crew, ciao!




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