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Essere un’ispirazione. Intervista a Martina May

Essere un’ispirazione. Intervista a Martina May

Martina May è una delle artiste più interessanti nel panorama musicale italiano, nonché una delle poche voci R’n’B presenti nella scena. Si è fatta conoscere nella scena rap grazie a collaborazioni con artisti come Sercho, Ghemon, Con Veleno Achille Lauro. Recentemente la cantante romana ha pubblicato un nuovo brano dal titolo “Stasera” (di cui il video è uscito in questi giorni, lo potete trovare all’interno di questo articolo) prodotto da Frenetik Sine One e pubblicato per l’etichetta AsianFake. Abbiamo deciso quindi di contattarla e farle qualche domanda su quali saranno i suoi prossimi progetti.

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Martina May benvenuta su HipHopMN! Il tuo primo singolo solista “Stasera” sta andando molto bene, tanto da entrare nelle prime posizioni della Viral 50 Italy di Spotify, te lo aspettavi?

Grazie del benvenuto! A dire il vero no, non me lo aspettavo. Tendo ad avere i piedi incollati al suolo, con una leggera sfumatura di pessimismo, quindi entrare in Viral 50 è stata una piacevolissima sorpresa.

 

Cosa ti ha portata a lavorare ad un progetto tutto tuo?

Scrivo da sempre, canto da sempre, credo sia la naturale continuazione di un percorso che ho intrapreso anni fa. Lo avrei fatto molto prima, ma adesso i tempi sono maturi.

 

A che punto sei? Hai registrato tutte le canzoni? Puoi anticiparci qualcosa?

Direi che sono a metà lavorazione. Nei prossimi mesi usciranno altri singoli e video. Aspetto anche dei featuring (di cui ancora non posso fare i nomi) e vado avanti.

 

Qual è il tuo legame con la scena rap romana? Come sono nati i diversi featurings con essa?

Amo il rap da quando sono bambina. Ho iniziato ascoltando artisti americani  per poi scoprire che anche in Italia, e a Roma soprattutto, c’era una scena fervida. Ho iniziato da ragazzina a frequentare i locali, le jam, i concerti. Erano i primi anni 2000 e non eravamo molti, alla fine ci conoscevamo tutti. Non c’erano neanche tante ragazze, e pochissime con velleità musicali che potessero essere applicate al genere. Io ero “quella che cantava”, mandavo provini in giro, agli amici, fino a che un giorno non mi ha chiamato Squarta e mi ha detto che gli serviva la mia voce su un pezzo del nuovo disco dei Cor Veleno. Ero una fan sfegatata, ho cominciato a saltellare in aria come una pazza. Di pezzi ne abbiamo fatti due, più qualche coro qua e là. Da lì ho avuto la possibilità di farmi conoscere come artista, oltre che come una presenza che gravitava intorno alla scena e sono arrivate le altre proposte.

 

Sei sempre stata appassionata al rap, però, quando prendi il microfono, lo lasci da parte: come mai questa scelta? Non hai mai provato a rappare?

Dico sempre che ho troppo rispetto per il rap per rappare. Scherzi a parte, sì ci provo eccome. Quando scrivo, spesso lo faccio pensando il testo come fosse rappato e non cantato, ma sono più brava a cantare. Comunque…mai dire mai, aspettatevi di tutto!

Ultimamente hai fatto parecchi live, vuoi raccontare a chi non ti ha mai vista dal vivo com’è generalmente una tua performance? Quali saranno le prossime date?

I live che porto in giro con Gaspare (il chitarrista di Coez, per intenderci) sono rivisitazioni acustiche di successi R&B dagli anni ‘90 a oggi. Ci sono le hit famose e le mie canzoni del cuore. È un live molto intimo, Gaspare mi accompagna con la chitarra e la loop-station, che ci permette di arrangiare i pezzi in maniera originale. Per ora non sono previsti live nell’immediato, sono in studio e davanti scrivania (a scrivere), e Gaspare è in tour con Silvano, ma in primavera ricominceremo senz’altro, mettendo in scaletta anche i miei pezzi.

 

Il 4 gennaio hai scritto su Facebook che nel 2018 vuoi ribaltare la “situazione femminile” nel mondo della musica. Che cosa intendi fare? Hai in mente qualcosa di preciso?

Non ho proprio scritto così, non mi posso ancora permettere una responsabilità così grande! (ride, ndr)

Ho scritto quel post in un momento di sfogo, e volevo attirare l’attenzione su un problema che vivo in prima persona tutti i giorni, e che so essere condiviso dalla maggior parte delle donne. La soddisfazione grande è stata nel ricevere messaggi di ringraziamento da ragazze che tutti i giorni ci provano, come me, e che sentivano le mie parole come se fossero le loro.

Nel mondo della musica, come in quasi tutto il mondo del lavoro, una donna deve sempre dimostrare qualcosa in più per scrollarsi di dosso il ruolo della dama di corte, della presenza puramente decorativa.

Ai miei colleghi uomini raramente capita di sentirsi chiedere (anche dagli addetti ai lavori): “Ma le scrivi veramente tu le canzoni?” “Le scrivi proprio da solo?”, con aria di stupore. Perché è così difficile credere che dietro a un progetto ci siano il sudore e le idee di una donna, di una ragazza?

Ho tante idee, ma non ancora un progetto preciso, per adesso cerco di dare un segnale mettendoci la mia faccia, scrivendo e cantando le mie canzoni, curando il mio progetto insieme alla mia etichetta e alle persone fidate. L’obiettivo massimo è quello di cercare di essere un’ispirazione per una ragazza che vuole intraprendere questo percorso.

 

L’intervista termina qui. Grazie mille della disponibilità! Lascia un saluto ai lettori di HipHopMN.

Ciao a tutti e grazie di aver letto i miei deliri! Se volete rimanere aggiornati sulle mie prossime uscite, seguitemi sui social.

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