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Rapsody – Beauty and the beast (Recensione)

Rapsody – Beauty and the beast (Recensione)

Rapsody_Beauty_and_the_Beast_EP_Cover

Nonostante prevalga una maggioranza maschile all’interno del Hip-Hop, non si può negare come anche le donne abbiano nel tempo avuto ruoli più o meno importanti nella scena e nelle rispettive discipline.
Verrebbe da pensare immediatamente alla break come ad un elemento della cultura più consono al panorama femminile, ma sicuramente anche il “rap” è di uno dei campi in cui le signore hanno saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano, chi più chi meno, all’interno del settore fin dagli inizi se si pensa a “Mc Lyte” o “Queen Latifah”, o ancora “Bahamadia”, “Lauryn Hill” e “Heather B”.
Alcune sono sparite o hanno affiancato Mc dell’altro sesso (“Mix Marvel”), tuttavia oggi si parla proprio di una Female-Mc ovvero “Rapsody”, al secolo Marlanna Evans, direttamente dal North Carolina già nota (oltre che per l’apparizione su
quel disco uscito l’anno scorso…) per i featuring in casa Duck Down (“Black Swan”, “Shorty Left”), più recentemente per aver fatto parte di “Malibu” (alla voce “Whitout you”) già recensito su questo sito nonché per le altre collaborazioni di un certo livello nell’underground che conta (“Same shit”, “Get Together” etc…).
Il progetto di cui si parla qua è un EP di 10 tracce uscito nel 2014 che segue l’esordio ufficiale ormai datato invece 2012, uscito sotto “Jamla Rec.” e distribuito da “EMPIRE”, che vede alle macchine gente del calibro di “9th Wonder” e  “Khrysis”, mentre al microfono troviamo solo tale “Problem” (non male), favorendo quindi l’attenzione sull’autrice di tutta la componente rap dell’album.
Non serve perciò arrivare poi chissà dove per rendersi conto che si ha nelle cuffie un MC di alto livello, basta partire dall’intro (“Feel It”), unica produzione firmata Nottz (peraltro davvero nulla da dire), che evidenzia subito l’ottimo lavoro metrico e musicale di Rapsody, in una sola e lunga strofa, tra citazioni varie e giochi di parole.
Scorrono perciò le successive “Who I Am” e “Hard To Choose” allo stesso modo, su rispettive produzioni di “Eric G” e “9th Wonder”, quest’ultimo tra l’altro di provenienza North Carolina esattamente come la protagonista oltre che CEO della Label che mette fuori il suddetto album; entrambe le tracce incentrate sul più classico
Boom-Bap accompagnate da metriche serrate quanto basta che si dissolvono in favore di “Drama”, pezzo che dà una sterzata alle sonorità dell’EP (già secondo singolo estratto corredato da video) prodotto da Khrysis con l’ausilio della formula synth e clap, che in parte stona anche con il resto delle tracce mentre nel contempo ha il pregio di contribuire a una notevole e vivida variazione delle atmosfere.
Si torna al Funk, al Soul e i
sample in generale con le successive tre tracce: “Waiting On It”, “The World” e “Godzilla”, ognuna prodotta da un producer diverso (Eric G, Khrysis e 9th Wonder) ma tutte e tre tra le migliori performance dell’EP, dove si parla sia dell’aspetto lirico peraltro deciso e aggressivo della protagonista sia delle basi riuscite e energiche quanto basta.
Segue “The Man” traccia più lunga del progetto con i suoi sei minuti di durata nonché particolare storytelling che cambia base e punto di vista verso il finale del pezzo, tutto riuscito a dovere grazie alla padronanza di scrittura e flow della nostra Rapsody.
Chiudono il tutto “Coming For You” e “Forgive Me”, vivida e energica la prima, più cadenzata la seconda, entrambe costruite su giri di piano come la maggior parte delle tracce di questo progetto, ancora prodotte da “Khrysis” e “9th Wonder”. Ci tengo a precisare che ne esiste anche una versione Bonus con due tracce aggiuntive, inoltre sul web sono reperibili i video di “Godzilla”, “The Man” e la già citata “Drama”.
In sostanza mi è parso un lavoro che sa mettere d’accordo un po’ tutti gli ascoltatori grazie a un’approccio sobrio, equilibrato e leggermente arrogante quando ce n’è bisogno, liriche versatili e scorci di narrazione sparsi; discorso diverso per le basi in quanto reputo tutti i nomi presenti nella tracklist una certezza per ogni ascoltatore che si rispetti e qui c’è poco altro da aggiungere.
Tornando infine all’introduzione – com’è mio solito-  ce ne fossero di più di
Female-Mc di questo calibro nel nostro genere, ne deriverebbe senz’altro un’incremento di livello oltre a fornire una maggiore esposizione al sesso femminile che, se è vero che non ha davvero niente da invidiare ai vari colleghi uomini, purtroppo ancora stenta perlomeno a far parlare di sé o a catturare l’attenzione di un vasto pubblico.
Mi sento quindi  di consigliare questo lavoro a tutti, e di valutarne l’acquisto in tal caso perché non si tratterebbe affatto di un’errore visto gli interessanti spunti, l’attualità del tutto e la compattezza di questo prodotto.

 

7,5/10




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