Diamo il benvenuto su HipHopMn a Soter, che ci racconterà qualcosa del suo progetto “Contenuti Impliciti”.
1) Ciao Soter, prima di tutto spiegaci come è nato questo tuo progetto, cosa volevi comunicare a chi si metteva le cuffie per ascoltarti?
Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per l’interesse. Il progetto di creare un primo vero e proprio album nacque quasi due anni fa in seguito ad una gavetta di freestyle, live e pezzi registrati con i mezzi più rudimentali. Inizialmente aveva l’aria di un disco di un sedicenne adirato col mondo, ma esperienze di vita cambiarono il mio modo di vedere le cose, trasformando il tutto in un prodotto più maturo. L’intento è quello di lasciare un pezzo di me all’ascoltatore, creando una sorta di empatia fra me e il pubblico. E’ “Contenuti Impliciti” proprio perché non bisogna soffermarsi sull’apparenza, ma scavare a fondo in ogni verso.
2) Inizio chiedendoti qualcosa del brano che personalmente è piaciuto di più, è la traccia che c’è e non c’è, parlo di Dormi, bonus track di Contenuti Impliciti, pezzo pregno di sentimento, quando hai scritto questo brano? E’ stato scelto come bonus track perché lo sentivi molto personale?
Parto col dire che questo brano non doveva esistere. Ho scritto Dormi in mezz’ora, in treno verso Roma. Lo definirei come un flusso di coscienza in cui metto a nudo la fine di una delle esperienze più importanti della mia vita. Con le ultime barre del pezzo ho voluto trasmettere un senso di incompiutezza all’intero album, perché penso che un artista non sia mai al 100% soddisfatto della propria opera e della propria vita. L’ho scelta come bonus track perché è arrivata all’improvviso, a registrazioni concluse, eppure l’ho sentita tassello fondamentale e mancante del mio percorso targato “Contenuti Impliciti”, ed allo stesso tempo come una conclusione di esso. E’ il brano a cui sono più legato, sapere che 10000 persone lo hanno già ascoltato mi ha gratificato molto.
3) Tutto il progetto, trasmette molto, si sente una vena malinconica in tutti i brani, non c’è una traccia autocelebrativa, è pieno di contenuti e sentimenti.
Hai deciso col tempo di svilupparlo in questa determinata maniera?
Nel progetto iniziale erano inclusi pezzi più “hardcore”, con punchline classiche. In seguito ho optato per un unico mood, per dare un’identità propria a “Contenuti Impliciti”. In una scena composta da centinaia di emergenti non volevo confondermi con nessun altro, ricercando un mio stile personale, soprattutto in quello che è il mio primo vero e proprio disco. Sono già al lavoro su progetti nuovi con sonorità diverse, per migliorare e perfezionare la mia tecnica e la mia tristezza. *ride*
4) “Lettere”. Brano solo rime senza ritornello, anche questo in linea con il concept del progetto, gli scratch di 2ro calzano a pennello, perché hai scelto di impostare questo brano come se stessi scrivendo appunto una lettera? Si capisce che il titolo non è così solo per darne uno, ma c’è dietro appunto un significato.
Citando le prime barre del pezzo, “Questo è per mettere in chiaro alcuni fatti”, Lettere è una “lettera” per una persona che non fa più parte della mia vita ma che ha contribuito alla mia formazione; volevo rendere immortali le sensazioni relative ad essa attraverso questo pezzo. Ho impostato il brano in questo modo poiché volevo dare più importanza alle parole che alla sonorità, infatti troviamo un semplice sample in sottofondo. Io sono poi un amante degli scratch e quelli di 2Ro valgono più di un ritornello. Anche in esso “Contenuti Impliciti”, che ognuno può fare propri.
5) Come hai scelto le produzioni di “Contenuti Impliciti”? Hai avuto l’opportunità di ascoltarle prima di scrivere i brani oppure è stato un muoversi in contemporanea con i producer?
Dipende dai casi. Per Crisalide ho lavorato con Stono, conosciuto ad una Jam a Cosenza, che ha prodotto una base a pennello per un testo già scritto. Per la maggior parte dei brani invece, ho lavorato in simbiosi col mio conterraneo Dark Fox, col quale ho passato diverse notti chiuso in studio. Ormai è come un fratello oltre ad essere un validissimo producer. Bohemién e Sogni sono state prodotte invece da Opera Silenzio che abita a Bologna, il quale, nonostante la distanza, ha percepito subito il tono dell’album e le sonorità che andavo a ricercare. Avendo Opera già prodotto mc’s di caratura nazionale, collaborare con lui è stato per me un onore, nonché un’esperienza che mi ha spinto a dare il massimo.
6) La numero 8 è uno skit, di uno degli artisti più forti che nel 2015 ha tirato fuori un album secondo me bellissimo, parliamo di Don Diegoh. Com’è sapere di avere “l’appoggio” chiamiamolo così di un mc più grande e con più esperienza che senti che comunque ti segue, ti mette agitazione o ti dà una carica positiva?
Diegoh è uno dei miei rapper preferiti, ha fatto lo skit in seguito ad un mio live in apertura a Kiave. Ciò mi ha reso veramente felice, si è mostrato un ragazzo disponibilissimo. Non può che darmi una carica positiva.
7) Le collaborazioni invece come le hai scelte? C’era già un rapporto di amicizia con i ragazzi o tutto è nato magari col tempo con il rispetto musicale reciproco?
Le ho scelte sempre in base al tono che volevo dare ai pezzi. Con Max Disli (presente sulla scena da molto prima di me) la collaborazione è nata dapprima per il rispetto musicale reciproco, che si è trasformato poi in profonda amiciza. Conoscevo da tempo invece Mr.Zulù e la cantante Caterina, anche loro miei grandi amici, i quali mi sembravano i più adatti alle sonorità che ricercavo.
8) Stiamo per concludere. La scena al Sud, sai benissimo come me, che è tra le più difficili da affrontare, perché c’è poco e inoltre c’è da affrontare ancora, nel 2016, una questione di pregiudizi che è tutt altro che superata. Tu come vivi questa situazione? Le senti le difficolta anche ad emergere un minimo?
Sì, al sud è molto più difficile emergere. La gavetta qui è lunga e dura, i locali puntano poco o nulla su eventi hip hop, e in generale la mentalità è più chiusa rispetto che al Nord. Inoltre noi stessi ci tagliamo le gambe a vicenda, vivendo la nostra arte come se fosse una gara a chi scavalca prima il prossimo. La guerra tra poveri non ha mai portato a nulla di buono. Penso che se superassimo i nostri vari pregiudizi, sarebbe molto più facile per tutti emergere.
9) Per concludere. Lasciaci un tuo pensiero ed un saluto a modo tuo ai lettori di HipHopMn!
Grazie di cuore per lo spazio e l’interesse, blog e portali come il vostro sono una risorsa fondamentale. Ah dimenticavo, se qualcuno dei lettori volesse una copia fisica del disco, mi scriva in privato, per gli altri, beh il link sarà in allegato. Buon “Contenuti Impliciti”. Nel frattempo qui a Lamezia comincia a piovere, vado a scrivere un nuovo pezzo.
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