Siamo contentissimi di potervi intervistare, con voi approdiamo nel mondo del rap militante ed impegnato che non si fossilizza su suoni classici ma divaga toccando raggamuffin, hip hop e musica popolare.
Cominciamo subito con la prima domanda
1) MastaP & Mastro, solitamente se si fonda un gruppo musicale è perche ci sono dei presupposti, dei punti d’incontro tra i membri e delle idee da cacciare fuori,raccontateci un po di voi, spiegateci un poco le motivazioni che vi hanno spinto ad intraprendere questa nuova avventura e diteci in prima analisi se siete soddisfatti del seguito che avete ottenuto.
MastaP: beh, ci sono i presupposti, gli obiettivi, le aspettative, le ambizioni. Con i Kalafro faccio musica “per tutti”, fuori dalle “scene” e dai “generi”, ma ciclicamente avverto la necessità di rimettermi alla prova con il rap. E quando lo faccio cerco consensi dalla scena, dagli altri rappers, e dalla gente. Mastro è, tra la nuovissima scuola hip hop della mia città, il più organizzato e infottato. Ed è bravo. Dopo un paio di collaborazioni, abbiamo pensato a questo progetto. Ci piace, piace ai massicci, quasi quasi piace anche ai ragazzini che seguono il pop-rap. E a noi va benissimo così. True school.
Mastro : Sono molto contento inanzitutto di aver intrapreso questa esperienza assieme ad un massiccio come Nicola. I ragazzi dei Kalafro mi hanno sempre seguito, supportato e aiutato in ogni mio progetto. Per me la strada da percorrere è ancora lunga ed il pubblico musicale secondo me non è un pubblico attento. Fino ad ora il disco ha avuto un discreto seguito e supporto, sia tra i bboys che tra la gente che è parte integrante della cultura hip hop ma non denigra l’ascolto di nuova musica buona.
2) Parlateci un poco dell’album, che è fuori da poche settimane e che ha già un primo video del singolo “International Vibration”, diteci perché proprio la scelta del nome “Il primo e l’ennesimo”, parlateci un po’ dei tempi di creazione del lavoro e delle collaborazioni intraprese.
MastaP:l’album l’abbiamo ideato a pasqua. Ci siamo detti: “Facciamo un EP a pasquetta, invece di andare a ubriacarci?” Poi a pasquetta ci siamo andati a ubriacare, ma giorno dopo giorno, un beat tira l’altro, a maggio abbiamo deciso di fare un disco. Stereomath è un nome che mi piaceva tanto, lo avevo in mente da mesi, e finalmente l’ho potuto usare! Il brano del video International Vibration è scritto assieme a Malikah Jamilah, talentuosa soul singer metà italiana metà del Qatar. Ci siamo conosciuti partecipando al contest Captain Futuro di Esa. Il titolo, “Il primo e l’ennesimo”…beh, è il primo album degli Stereomath, l’ennesimo disco mio. E molto altro! Nel disco hanno dato il loro contributo Easy One dei Kalafro, Dj Mbatò, Shiva e Skat.
Mastro : Ricordo che Kento e Masta P avevano avuto la brillante di idea di fare un EP a pasquetta; il giorno dopo io avevo già spedito loro 5 basi e con grande prolificità Nicola aveva già chiuso i primi due pezzi. Da lì in poi ho iniziato a produrre basi con una costanza assurda per fare nuovi pezzi, fino a quando da 2 siamo arrivati a circa 20 tracce con diverse collaborazioni. Musicalmente parlando ho tentato di curare al meglio tutte le produzioni musicali. Si possono percepire grandi giri di funk vinilico misto a grandi giri di sintetizzatori fino alla vera e propria composizione da zero!!
3)Con i Kalafro, MastaP ha girato l’italia con serate ovunque, avete in programma qualche tappa da qui a breve?
MastaP: grazie a Dio faccio così tanta musica da non avere più tempo per spegnere il microfono. Kalafro, Compare Masi, Nicola Casile, Stereomath…diciamo che a breve ci saranno gli Stereomath live.
4) Nel vostro album (e non solo) è possibile notare l’amore che avete per le vostre radici e la vostra terra, pensate che con la musica sia possibile risvegliare le coscienze delle persone per dare una nuova speranza al nostro paese?
MastaP: la musica è un magnifico mezzo di comunicazione e può muovere persone, diffondere idee e aiutare rivoluzioni. Io sono cresciuto politicamente, negli anni novanta, anche grazie alla musica di gruppi come 99 Posse e Assalti Frontali. L’attaccamento alle radici, invece, è l’attitudine naturale di ogni persona che ha un briciolo di cervello. Chi non ha o non conosce le radici, fa musica qualunque in un momento qualunque per gente qualunque.
Mastro : Il compito principale di chi fa la musica dovrebbe essere quello di mandare un messaggio che sia il più chiaro e diretto possibile. Noi rappresentiamo per Reggio Calabria, parliamo di ciò che vediamo provando a dare un significato forte agli ascoltatori. Come hai ben detto la musica è un ottimo mezzo per risvegliare le coscienze, infatti pezzi come “Occupy Wall Street” vanno proprio in questa direzione.
5)Quali sono state le vostre più grandi fonti d’ispirazione? Sappiamo che MastaP è abilissimo nello spaziare tra i vari generi a lui cari, che siano rap, raggae, folk e new roots, e che Mastro da bravo producer ha un orecchio sopraffino, spiegateci a chi vi siete rifatti nel vostro cammino artistico e con chi vorreste collaborare o avreste voluto.
MastaP: per la scrittura mi rifaccio alla scuola cantautorale italiana, sia classica che contemporanea. La scrittura per me è fondamentale. Più della metrica e della tecnica. Chi non ha nulla da dire o chi non sa dire le cose, può avere le tecniche migliori del mondo ma non comunica. Per il suono, beh, è un disco rap, volutamente hip hop. C’è poco ragga, poco soul, poco folk. Nel rappare mi ispiro ai rapper che semplificano la metrica e amplificano i contenuti. Ultimamente amo il rap chiaro, semplice, del quale si capiscono tutte le parole, mai affannato e mai troppo cervellotico. Ed ho scoperto che è difficilissimo da fare!
Mastro : Io ascolto e colleziono musica da quando iniziai a ballare breakdance, ho una cultura che spazia dalla buona musica nera alla cantautorale italiana passando per il rock degli anni 70. Ho sempre comperato dischi in vinile per produrre nuovi suoni ispirandomi ai miei produttori di musica preferiti. Da quasi due anni ormai sto tentando di creare qualcosa lontanto dai classici canoni hip hop, con influenze di musica elettronica e chillout. Sai, quando un giorno ti capita sotto le orecchie gente come J Dilla e Flying Lotus, la tua musica subisce un cambio radicale..
6)ci siamo ormai accorti tutti che il capitalismo sta mandando a rotoli completamente il nostro equilibrio globale, cosa che non succede nel mondo della musica, anzi, più si investe, più si vende e quindi maggiore sarà il guadagno, potreste dirci la vostra idea circa la “Music Industry” e sul continuo speculare delle industrie musicali sull’arte della musica?
MastaP: bah, potrei dirti le stesse solite cose che sappiamo già, o limitarmi a dire che internet, con i suoi mille vantaggi, ha demolito la musica. Ma attenzione! Non l’industria musicale e la sua economia. Questo potrebbe farmi solo gioire. Parlo invece dei modelli fruitivi degli ascoltatori medi. La gente ascolta solo da youtube, se scarica scarica da youtube musica inascoltabile per qualità del suono. Ascolta distrattamente brani dei quali a volte non conosce album, data, artista. La trovo una cosa devastante. Per ridare dignità alle creazioni musicali, ai dischi, agli artisti e ai tecnici del suono occorrerebbe vendere dischi a tre euro. Sia in digitale che su supporto fisico. Ci sarebbe una sorprendente impennata delle vendite…ovviamente ahahhaha.
Mastro : Il net è una potenza enorme ed alcuni, per questo, non riescono a gestirla al meglio. I dischi inanzitutto si comprano originali; ad esempio: potresti usare youtube come preascolto di un cd per poi comperarlo originale per sostenere il lavoro di un artista. Ormai la gente ha le discografie intere a portata di click, le scarica, non le ascolta per intero e nel 90% dei casi le cestina. Il futuro dell’industria musicale potrebbe anche essere sul net, bisogna vedere la reazione, speriamo attenta, delle persone.
7) siamo giunti alla fine, fateci una piccola analisi strettamente personale sulla situazione della scena Hip-Hop italiana odierna e soprattutto diteci come vedete quest’ultima tra 10 anni.
MastaP: uh, domandona. Io faccio rap dal ’96 e ho visto tante fasi. Oggi c’è molto rap in radio e in tv, ma l’hip hop è tornato sottoterra. E forse è quello il suo posto e il suo ruolo. L’hip hop in Italia è una forma di antagonismo, e non potrebbe divenire popolare. Il rap invece va dove vuole, è musica. Fra dieci anni? Spero che per allora escano i dischi di Gente Guasta, Lou X, Colle Der Fomento, Speaker Cenzou. Perchè sicuramente quelli che suonano ora in radio e in tv non ci saranno.
Mastro: Spero di riuscire a realizzare il mio sogno nel cassetto che è quello di imparare a cantare alla perfezione per adattare qualcosa che non sia più il solito rap sopra le mie musiche. Il futuro del rap? E’ quello che ci propone il mainstream : rime con la stessa parola, slang ridicoli e vestiti sgargianti. Poi magari ti trovi a fare un salto per il Sud Italia, da Napoli fino a Reggio, e trovi gente metricamente, concettualmente e musicalmente anni luce avanti che campa di stenti lavorando a nero. Speriamo che impari il prima possibile a cantare và . .(ride, ndr)
8) Potreste spendere 2 parole per salutare i fan de” L’Hip-Hop è morto? NO!”?
Un saluto a tutti i “seguaci” di ” L’Hip-Hop è morto? NO!”, perchè è loro il regno dei cieli! Keep it real.
Big Up a chi segue questa pagina, supportate sempre la musica reale, quella sarà la scelta giusta.
Contatti artista: http://www.stereomath.com