Se all’estero dovessero chiedermi chi sono i massimi rappresentanti del rap in Italia, sicuramente sul podio ci sarebbe Guè Pequeno.
E non parliamo solo di numeri o trend del momento, mi riferisco a chi ha davvero cambiato il panorama italiano grazie ad una carriera ormai ventennale.
Sono tanti i rapper che dai primi anni 90 fino ad ora hanno popolato la scena, forse troppi, e farsi largo in un mare di artisti non è cosa facile o scontata.
Dopo questo preambolo, vogliamo raccontare com’è assistere ai uno dei live più energici e più fighi a cui si possa assistere nel 2018.
In particolare parliamo della data al Gruvillage del 29/06/18 (Torino).
Ultimamente Guè gira l’Italia e l’Europa con una formula minimal formata semplicemente da dj e mc. Nessuno a fare le doppie, cosa non scontata, e che a questi livelli possono permettersi lui, Fabri Fibra e pochissimi altri (no, vostro cugino che rappa da solo al centro sociale con le basi lanciate dal pc non è la stessa cosa).
Jay-K apre le danze con un breve dj set unendo le hit del momento con alcuni pezzi di Guè, donando al pubblico anche qualche virtuosismo a livello di scratch, molto apprezzato (ricordiamo che Jay-K è pluri-campione di scratch sia in Italia che in Svizzera).
Jay-K e Guè riescono a tenere alta la concentrazione per un’ora abbondante di live, spaziando da classiconi (Il Ragazzo d’Oro, Brivido, … ) a pezzi freschi d’uscita (Suburra, Lungomare Latino, Medusa, Pezzi, …)
Una cosa che salta subito all’occhio è l’eterogeneità del pubblico, come spesso ha dichiarato Guè in alcune interviste, le persone che vanno ai suoi live spaziano dagli zarri ai pettinati, dalle ragazzine agli universitari.
E mentre siamo a poco più di un anno di distanza dal masterpiece “Gentleman”, campione di certificazioni e hit spacca-classifica, Guè ha annunciato dal palco che il suo prossimo disco uscirà a Settembre 2018.
Anche qui si può notare una prolificità da vero artista internazionale; anche se bisogna ammettere che ormai il mercato si è auto-imposto una frenesia assurda per riuscire a star sulla cresta dell’onda, nell’epoca in cui un video di scorregge può tagliarti fuori dalle news in men che non si dica.
Nell’attesa del nuovo disco, non possiamo far altro che concordare all’unanimità che il rap italiano senza Guè Pequeno non sarebbe lo stesso.
HipHopMN tiene a ringraziare e complimentarsi con il GruVillage Festival e l’ufficio stampa Adfarmandchicas per la buona riuscita dell’evento e per la disponibilità dimostrataci.
A cura di Simone Giorgis.