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Jamba – Intervista

Jamba – Intervista

 

Jamba & Big Joe (1)1) Diamo il benvenuto su Hiphopmn a Jamba! Partiamo con la domanda di rito: Chi è Jamba e come si approccia al rap?

Intanto un mega saluto a tutti voi di Hiphopmn da Palermo City! Jamba è un ragazzone di 34 anni preso per un ventenne. Lavora per mantenersi nella vita e fa il rap per mantenersi vivo nella vita. Capita di svoltare cash con la musica, ma non basta e non è costante, quindi il rap si mantiene ancora nella sfera che lo ha accolto: valvola di sfogo. Ho percepito subito la potenza della comunicazione del rap. Il coinvolgimento emotivo forte, i giochi di parlore, i beats sincopati. Una valanga che doveva assolutamente travolgermi perché avevo da dire, da sfogare. Non sono cresciuto proprio nella pace degli angeli; e da ragazzino mi ha aiutato tantissimo tenendomi impegnato con la mente lontano dai casini. Il rap è il mezzo per me necessario per mettere insieme le energie in/out e cacciarle fuori in maniera prepotente, la stessa prepotenza con la quale certe volte ti senti assalito dalle brutture.

2) Partiamo dalle origini. Hai fatto parte di un sacco di gruppi storici siciliani: La Scanna, Dualshok, Gotaste e PA All Bastardz; quale credi sia stato il gruppo più rappresentativo per te?

Cazzo! Ti ricordi del La Scanna? Quella fu la prima formazione con Bras, eravamo in tre, c’era anche Traze. Quello è il periodo dello studio ovunque. Bras e Traze producevano entrambi ed io come sempre ero immerso tra dischi da campionare e beats da riempire. Era il periodo dei mixtape e ne abbiamo fatti,quelli con i pezzi americani mixati con i nostri pezzi sfornati caldi. Palestrona di rap da battaglia! DualShok viene subito dopo, Jamba&Bras. Era il 2001/2002 e registrammo il demo instudio con Othello e Stokka. Fu la prima vera esperienza discografica. In studio con l’aquario, il megamicrofono. Lo stile. Imparai tantissimo, a gestire meglio la voce e tirare fuori diverse linee, armonizzando meglio le doppie in strofe e ritornelli. Da li per anni abbiamo suonato in giro per l’Italia, tantissimo in Sicilia, con i Tasters siamo stati ovunque anche nell’entroterra più distaccato che ci sia. PaAllBastardz è un progetto relativamente recente, dove ho volutamente cercato l’incontro musicale, che ormai nella realtà quotidiana era già in atto, tra Gotaste e un altra crew palermitana molto affine al nostro stile di vita e di approccio all’hiphop: Famiglia21. La maggior parte dei beatz sono di MadBuddy aka Blessy. Al microfono io, Ciaka, Tunaman, Lorrè. Lorrè (Shakalab Famiglia) curava anche le registrazione ed il mixaggio dei pezzi. Stokka ci diede una mano con il master. Ci sta anche un beat di BigJoe, di Stokka, un feat. con Bras e tanta altra robba potente. Insomma un gran bel “party project”.

Ogni formazione ha un importanza elevata per me. Mi spiace solo di non aver fatto un bel disco ufficiale con Bras, DualShok solo amore. Abbiamo cacciato tante mine comunque. Eheheh.

3) Sei uno dei più longevi mc’s siciliani e appartieni a una scena che negli ultimi tempi sta vivendo un vero e proprio boom grazie ai successi di Stokka e Madbuddy, Big Joe e Johnny Marsiglia. Come consideri tutto ciò? Credi che la scena siciliana possa dare ancora di più?

Tutto ciò è bellissimo proprio perché appartengo alla stessa scena e stessa crew, Gotaste, nella quale sono cresciuto e ho rappato insieme a Bras, i Tasters e poi anche con i KillaSoul. JoJo disco d’oro… certe cose sono delle cazzo di soddisfazioni per tutti. Ci sono altre realtà come la mia (sto al terzo disco), Barile&Gheesa, il compare Spanish con Adria Costa Rec. Qualche tassello lo continuiamo a mettere. Ci vorrebbe solo un flusso maggiore di coinvolgimento nei circuiti delle serate, più date per portare in giro la nostra musica. Noi ce la mettiamo tutta continuando a fare i dischi ma non basta e sicuramente interviste come la vostra ci aiutano a rubare un po di luce ai riflettori.

4) Il tuo pezzo più celebre o che comunque ha contribuito molto a farti conoscere è l’interlude in Blocknotes. Quanto è cambiato Jamba negli ultimi 10 anni?

L’esperienza di Blocknotes è stata un’altro gran bel viaggio discografico; lo abbiamo vissuto come il disco di tutti noi. Poi quel disco ha girato tantissimo, lo pompavano ovunque in Italia e di conseguenza tutto ciò che ci stava dentro. Da allora Jamba Si è evoluto tantissimo. Ha fatto il primo disco da solista nel 2007 Kinoglaz maturo come persona meno come rapper; il secondo Segni D’Equilibrio nel 2012 lo vedo con una forma più modellata di rap, migliorato. Adesso HCX è l’espressione stilistica di ciò che posso essere veramente; ho imparato da tutto e da tutti. Ho preso ogni stimolo ascoltando tutto ciò che mi si è presentato davanti negli anni senza mai storce il naso o lasciami chiudere nei pregiudizi: penso che se ami la musica devi essere capace di prendere ciò che di buono ci sta dentro, il resto se non ti piace semplicemente non lo riascolti, ma mai privarsi nessun ascolto. Sento di aver un buon equilibrio sia da ascoltatore che da rapper. Il mio stile resta sempre un rap che è voce, senza mezzi termini; amo girare ancora per i quartieri e resto legato alle mie radici che assimilo di continuo e riscrivo nei miei testi. Il mio rap è il reportage della mia vita e tutto ciò che ne fa parte.

5) Oltre alla tua carriera da rapper, sappiamo che sei anche un’ottimo videomaker. Come sta andando questo aspetto della tua carriera, spesso sottovalutato in quest’ambiente?

A Palermo a parte la propria autostima cresce ben poco seriamente. Cresce il professionista come individuo. Se ci sai fare davvero, hai un fegato potente ed hai la fortuna di poter comprare un buon bagaglio tecnico, trovi il tuo piccolo spazio. Purtroppo manca una vera infrastruttura o “mentalità imprenditoriale” che investa sui prodotti e metta a disposizione dei vari professionisti concrete possibilità di lavoro. Così le grandi produzioni che fanno girare il cash serio portano con se da fuori le figure professionali e tu in loco ti devi accontentare dei soliti lavori “low cost” che riesci a raccattare tramite i tuoi contatti personali. Ci vuole cash per fare altro cash, e da noi ne gira poco. Io sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio; faccio almeno 3 videoclip musicali l’anno ma campo sopratutto con i video matrimoniali ed un secondo lavoro d’ufficio. Fai un po’ te.

6) Parliamo ora di HCX, 11 tracce dove spicca la produzione di Big Joe e il featuring con Bras. Come sta andando il disco? Ti aspettavi maggior successo o comunque le vendite stanno rispecchiando le tue aspettative?

HCX è una grande soddisfazione per me. E’ il primo disco che faccio senza la mia solita “troupe” in regia, è stato un esperimento riuscito benissimo. I feat. e le produzioni rispecchiano il mio solito andazzo. Cerco di dare un equilibrio all’intero progetto. Il titolo solitamente nasce dall’esigenza di individuare una parola un gioco di parole che descriva ciò che realmente sta accadendo per linee generali all’interno della mia testa in relazione alla mia vita quotidiana; qualcosa che descriva il macrocosmo che mi coinvolge mentre ogni singola traccia racconta le varie sfaccettature che lo compongono. Sia tematicamente che in termini di suono. Così cerco di variare nelle produzioni convocando producers con stili diversi; e cerco di scrivere pezzi con tematiche varie ispirate dal sound che ho in loop mentre sto scrivendo. Mi vengono fuori dei dischi che non hanno alcuna pretesa da “concept album”, ma che raccontano la vita di un ragazzo di  35 anni, che la vive appieno coinvolto in mille storie diverse, stese con un flusso spontaneo di scrittura. Così ogni pezzo, che sia “easy/rappresentativo” o un “classic message” ha tanto da dire, e nell’insieme tutto scorre piacevolmente senza appesantire troppo l’ascoltatore. Ecco per esempio avete citato due pezzi che rappesentano i due opposti: Cazzo se funziona con Big Joe è il banger a galoppo, mentre Contdown feat. Bras prodotto da Dust è il classicone DualShok super tagliente con evidente polemica sociale. Spero di aver trovato l’equilibrio che cercavo nel mio precedente lavoro: Segni d’equilibrio. Riguardo al titolo “HCX” è una dedica ad un periodo storico della scena palermitana che ha coinvolto diverse realtà. Un periodo mega produttivo, vario, di grande confronto in tutto: rap/brecking/writing e beats a profusione. Ci raccoglievamo sotto la sigla HCX perchè ci piaceva stimolare le nostre giornate ascoltando grupponi come Tha Liks che avevano un mood particolarmente alcolico; ma tritavamo dischi di ogni stile purché fosse una bomba: Dr.Dree, DoggPound, Dilated People, Timbaland, Methodman e Redman, Alchemist, SeanPrice e Rock, JayZ, tutta la roba Stone Throw …. tutto davvero tutto; stavamo nel viaggio pazzesco che mi ha portato a ciò che sono oggi, sia come persona che come rapper. Per quanto riguarda il successo del disco, sono una persona molto umile e realistica. In genere non si vendono milioni di dischi in italia, sopratutto quando hai un attitudine come la mia. Personalmente ho bisogno di fare musica e di potermi raccontare; mi impegno nel migliore dei modi per dare una forma ed un contenuto che abbiano un senso per me e i miei valori e che siano contemporaneamente piacevoli anche all’ascolto. Spero solo di suonare un po in giro, unico modo per poter vendere dischi per uno come me e mostrare alla gente la mia forza sul palco: “…quel che condivido è l’hip hop dal vivo, rincoglionirsi dietro i video è un suicidio …” (esa). Nella mia testa non c’è mai stato il concetto di “svolta del successo” ho sempre lavorato  puntando più ad un riconoscimento “creativo” che ad essere leader delle giovani masse. Per me va già bene così. Poi se il grande successo dovesse mai arrivare lo accetterò di tutto di gusto.(eheh)

7) Cosi su due piedi sapresti indicarci la rima a cui sei più affezionato? E perché?

Da “Ha una vita” di Bras, Free Radio 90100, la chiusura della mia strofa: “… si va a seimila come sempre, DualShok prepotente, perché chi si ferma è un perdente!”

8) Nonostante il disco sia uscito da poco, sei già al lavoro per un nuovo progetto? Se si parlacene!

Ho in mente da un po di tempo un lavoro fatto tutto di feat..Una sorta di festino a casa mia. Ho in mente un sacco di feat che nel tempo ho provato a tirare fuori, ma per via della poca concentrazione (il lavoro mi toglie davvero tanto tempo e lucidità) non ho mai concretizzato. Vorrei concentrarmi su questo, metterli insieme e farci una specie di jambalation. Per adesso è solo un idea, ho in mente i feat ed il loro consenso ma non sono ancora operativo, stiamo ancoralavorando sulla promozione di HCX.

9) L’intervista è finita! A presto! Concludiamo con un tuo saluto ai fan e chi ci segue

Grazie mille per l’intervista e un mega saluto a tutti i ragazzi che mi seguono: … Siete voi che credete in noi e ci spingete …. Gotaste.

CONTATTI JAMBA: https://www.facebook.com/JambaAkaMr.Jeff/?fref=ts

DETOXRECORDS: https://www.facebook.com/DetoxRecordz/?fref=ts

VIDEO: https://youtu.be/RiFUiTv8Th8




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