Fanculo Batman, voglio essere Bruce Wayne. Inizia così il tape di Malakay. Il ragazzo sardo si affaccia al grande mondo del rap con un tape che ha dell’incredibile, soprattutto perché di un emergente classe 90. Un tape pregevole, lui e la sua Best Purple non sbagliano questa grande occasione, dopo essersi fatti notare dalla Honiro Label vincendo il contest “Invincibile” (potete trovare il free-download del disco su: http://www.honiro.it/novita_freedownload-malakay-re-mida-mixtape.html).
Diventa il capo, smetti di fare il servo, fammi una statua d’oro, così mi conservo. Grosse sono le ambizioni di Malakay (giustamente dico io). Re mida mixtape è un misto tra punchline e autocelebrazione, “quando rappo io è come volare, parapendio, tu non vai manco a tempo impara per Dio!”. Tutti in fondo vorrebbero essere dei Re Mida.
Arrivo scansati, flow crocodile. Un flow ed una tecnica da invidia, il tape è anche questo. Malakay dimostra grande padronanza di tutte le sue skills, riesce a giocare sui suoi punti di forza creando un mixtape come non se ne sentivano da tempo.
Le sue doti maggiori sono sicuramente queste, saper giostrare con le parole e con i beat che ha a disposizione per cercare di non distogliere l’attenzione dell’ascoltatore dal suo lavoro.
Come posso volare, come posso sognare, se non mi posso neanche dissetare? Perchè Re Mida mixtape è anche questo, tracce intelligenti, che vogliono trasmettere qualcosa di importante a chi ascolta e far capire come vede il mondo chi l’ha scritto.
Plano sulle vostre teste, Tarricone guardami. La presenza di citazioni a personaggi famosi o eventi noti al grande pubblico, impreziosisce un disco, che di prezioso ha già molto, a partire dal titolo.
Ieri ho visto un tipo morto sulla via di casa, la faccia spappolata e la moglie che urlava l’ho guardato in faccia, fermo inerme, sai cosa ho provato? Niente. Non manca il lato “sadico” o cattivo dell’artista, alcune tracce ci portano in un mondo oscuro, dove alcuni hanno paura di andare, ma anche questo è stare al mondo, tutto il male del mondo.
I preti scopano all’oratorio, gli artisti pippano all’auditorium. Malakay parla, o accenna, anche di alcuni dei problemi che affliggono la società moderna. Non approfondisce mai gli argomenti, li introduce soltanto, come è giusto che sia in un disco che deve far divertire e intrattenere l’ascoltatore.
L’amore esiste è di contrabbando, sta nella tipa che un altro si sta scopando. Anche questo fa parte del mondo di Malakay. Racconta la sua di verità. Racconta di come ognuno di noi si illude di essere speciale. La verità è che non abbiamo più chance, non abbiamo più amore (No love).
Ho provato ad ascoltare il tuo cd per sfizio, ma mi annoia la musica da ospizio. Siamo tutti giovani, o almeno la stragrande maggioranza di chi ascolta il rap. Il rapper sardo ci tiene a ricordarlo. Hanno ragione? Non lo so, ogni tanto la musica Vintage è quella giusta. Ma in fondo siamo tutti degli Young Boy!
Call Frank. Ci saluta così. Una traccia ed un beat tranquillo per salutare l’ascoltatore e invitarlo a riavvolgere e riascoltare di nuovo e di nuovo e di nuovo.
Re Mida mixtape è tutto questo. Il tema dell’oro è un filo conduttore tra le tracce che invece svariano sui più disparati argomenti moderni (e non).
L’unico difetto che mi sento di mettere alla luce, se proprio devo criticare qualcosa, è il video de “Re Mida”, track omonima del disco, che secondo me è un po’ spoglio e non riesce a comunicare tanto quanto la traccia, non è alla sua altezza.
E’ un tape perfetto? Non lo so, ma io lo ho nello stereo in modo ossessivo compulsivo, aka in loop, aka non sto ascoltando altro. Insomma scaricatelo, è pure gratis!
Voto: 8.5/10
tomsteric