“Figli del caos, figli del mouse / ho visto cessi pubblici e ci ho scritto Casapound.”
Willie Peyote, colui che da zitto sembra hipster ma se rappa suona hardcore.
Scuola Torino, l’ironico mc ha alle spalle una carriera fatta di progetti, collaborazioni e dischi indipendenti piuttosto varia, sia come free-download che come progetti fisici.
Il disco uscì a dicembre 2013 come progetto in free-download, ed ebbe ottimi risultati, anche grazie alle hit “Glik” e “Friggi le polpette nella merda”, ormai considerati classici del suo repertorio. Successivamente, a giugno, è stata stampata la versione fisica di questo progetto, con 5 inediti.
Il disco suona molto fresco, le produzioni sono tutte curate nei minimi particolari, passando dalle basi più elettroniche (Glory Hole, Fresh, TmVB) a quelle più suonate e intime (Dettagli, L’una di notte).
Lo stile di scrittura ironico e volutamente cinico lo rende interessante fin dal primo ascolto, andando a toccare all’interno dei testi tutte le realtà con cui ci si rapporta ogni giorno: le donne (“Le ragazze del Peyote Ugly”), qualche vizio (“TmVB”) e l’animo hardcore/riot (“1312”).
Una cosa che può saltare all’orecchio dei più, è che tutto il disco è disseminato di citazioni e rimandi a personaggi, canzoni, film e eventi del passato. Per quanto riguarda il rap nostrano, la stessa “Friggi le polpette nella merda” ne è un esempio, oppure “arrivo con un entact alla fiesta”, e via dicendo.
Il rapper torinese se la cava alla grande anche in live, sia da solo che accompagnato dal suo gruppo, i Funk Shui Project. Ho avuto il piacere di vederlo più di una volta in diversi contesti e ha sempre mostrato un’attitudine particolare al palco e col microfono.
Sicuramente ci si aspetta molto dal prossimo disco, che a quanto pare sarà prodotto da un’importante etichetta, nel frattempo facciamo indigestione di nichilismo e di polpette.
Voto: 8/10